In questo articolo conoscerai la storia dei dolci tra i più antichi della storia gastronomica della provincia di Bari: i sasanelli di Gravina.
La Puglia è una delle regioni più visitate da viaggiatori e turisti, non solo per la bellezza dei luoghi ma anche per la sua straordinaria tradizione culinaria. Assaggiare un piatto o un dolce tipico pugliese ti permetterà di conoscerne un pezzo di storia. In rete puoi trovare molte informazioni sulle meraviglie della Puglia ma per scoprire davvero la regione col tacco devi visitarla, parlare con la gente e soprattutto assaggiare le delizie locali.

La storia dei sasanelli di Gravina di Puglia

Sono conosciuti anche col nome di sosomelli ma la gente del posto, in dialetto gravinese, li chiama “susemidde”.
I sasanelli sono dolci nati per commemorare il giorno dei morti, le feste natalizie e i matrimoni. I gravinesi ne rivendicano con orgoglio la provenienza e ci tengono a precisare che i sosomelli non devono essere confusi con i mostaccioli, dolci della tradizione culinaria anche di altre regioni italiane. Qui ci troviamo nel’Alta Murgia barese, una terra ricca di storia e di tradizioni antiche. L’origine del nome del dolce si deve alla forma dei sasanelli, che è quella di un sasso scuro e levigato. Se l’apparenza è piuttosto anonima, una volta assaggiati i sasanelli rivelano la loro straordinarietà sprigionando i profumi delle spezie e il sapore degli ingredienti usati per la loro preparazione.

Il segreto dei sasanelli

Il segreto dei sassi dolci di Gravina di Puglia è la ricetta. Si tratta di un prodotto di pasticceria ricco di ingredienti che rendono unica l’esperienza di chi li assaggia.
La prima sorpresa è la loro morbidezza. Data la loro forma di pietra levigata ti aspetteresti dei dolci dal sapore buono ma non molto morbidi, invece sono soffici e profumati. L’aroma inebriante è il frutto di una mescolanza di ingredienti e di una preparazione elaborata.
I sasanelli sono dolci ricchi, raffinati, che lasciano intuire la storia antica che c’è dietro alla loro preparazione, una storia le cui radici affondano nel passato remoto di questa terra. La Puglia infatti è regione di uliveti ma anche di vigneti. Era dunque inevitabile che proprio dall’uva si ricavasse uno degli ingredienti fondativi dei sasanelli: il vincotto.
In passato si usava il mosto di uva vendemmiata di fresco, lo si lasciava decantare e il giorno seguente se ne prelevava la parte nobile, il succo limpido. Dopo la lunga decantazione del mosto d’uva, che avveniva insieme a un sacchetto di cotone contenente cenere, si lasciava riposare il preparato nelle ore notturne. Il mattino seguente il mosto veniva bollito a fuoco lento fino a ottenere uno sciroppo denso chiamato vincotto. La ricetta tradizionale è un po’ cambiata perché il vincotto di uva è stato sostituito con lo sciroppo di fichi, ma il risultato finale è sempre eccellente.
Al primo assaggio percepisci subito la cannella, il vincotto, i chiodi di garofano, le bucce di arancia e limone, grattugiate nell’impasto di farina con il cacao amaro. Alcuni aggiungono le mandorle alla superficie e l’uva passa nell’impasto ma i puristi ne fanno volentieri a meno.

Come preparare i sasanelli

Dopo essere stato in Puglia è probabile che tu abbia nostalgia dei luoghi visitati. Una soluzione potrebbe essere cimentarti a casa con la preparazione dei sasanelli, usando la ricetta tradizionale. Di seguito l’elenco gli ingredienti:

  • mezzo chilo di farina.
  • 30 grammi di cacao amaro.
  • 10 grammi di ammoniaca per dolci.
  • 200 millilitri di sciroppo di fichi o di vincotto d’uva.
  • chiodi di garofano.
  • cannella.
  • bucce di arancia e limone grattugiate.

Sciogli l’ammoniaca per dolci e le spezie nel vincotto, poi unisci il cacao e la farina lavorando l’impasto fino a ottenere una massa compatta che si appiccicherà un po’ alle mani. Dovrai ricavarne dei panetti tondi spessi circa due centimetri. Inforna a 200 gradi per circa dieci minuti. Una volta freddi i sasanelli sono pronti per essere gustati.

I sasanelli sono dolci unici

Guardando i sasanelli, prima di assaggiarli, potresti ricavare l’impressione di averli già visti. È molto probabile che tu li confonda con i mostaccioli. Sono prodotti simili, almeno esteriormente, ma che poco hanno in comune tra loro.
I mostaccioli, conosciuti anche come mustazzoli, sono dolci tipici di alcune regioni del centro e del sud Italia. Se ne contano esemplari più o meno similari in Sardegna, Lazio, Campania, Calabria, Sicilia e nella stessa Puglia. In realtà sasanelli e mostaccioli sono affini solo per il colore brunito e per la preparazione e il consumo, che avviene in concomitanza delle feste natalizie e di certe occasioni importanti come i matrimoni.
Bisogna aggiungere che ad accrescere l’importanza dei sasanelli gravinesi c’è stato nel 2012 un riconoscimento prestigioso a livello nazionale: i profumati biscotti della Murgia barese sono stati inseriti nell’elenco del PAT (Prodotti Agroalimentari Tradizionali) da parte del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali.