Nel cuore della Valle dell’Ofanto sorge Barletta, una delle cittadine più interessanti della Puglia, grazie al suo notevole patrimonio storico e artistico. La città, infatti, vanta una storia lunga e intensa fatta di eventi che hanno lasciato un segno indelebile.

Nel territorio barlettano, ad esempio, si è svolta la battaglia di Canne nel 216 a.C., passata alla storia come una delle più grandi disfatte per l’Impero Romano: lì dove si combatté sorge oggi un parco archeologico con tanto di Antiquarium, dove sono custoditi reperti dal Neolitico al Medioevo. Barletta, però, fu soprattutto uno dei quartier generali di Federico II di Svevia, che in più occasioni elogiò questa terra dove addirittura desiderava morire. La città, poi, fu teatro di una famosa contesa che vide scontrarsi francesi e italiani nei primi anni del ‘500: è per questo che Barletta è anche conosciuta come la Città della Disfida.

Alla scoperta di Barletta e delle sue chiese

Barletta, che assieme a Trani e Andria forma il capoluogo di provincia BAT, è una città piacevole che regala sorprese dietro a ogni angolo: passeggiando per il bel centro storico si scorgono mura sapientemente restaurate, eleganti palazzi angioini e aragonesi, chiese medioevali che in passato erano le sedi di antichi ordini cavallereschi.

Tra le chiese più importanti di Barletta c’è senza dubbio la Cattedrale di S. Maria Maggiore, eretta tra il XII e il XIII secolo in un mix di stili gotico e romanico: all’interno si possono ammirare un pregevole ambone, un ciborio romanico e un pergamo di fine ‘200. Nelle catacombe, invece, sono conservati ancora i resti di tombe. ma anche di precedenti basiliche paleocristiane e medioevali.

Ben più antica è la Basilica del Santo Sepolcro, costruita tra il 1100 e il 1200 in stile romanico pugliese con aggiunte gotiche frutto del restauro del XIII secolo. All’interno della chiesa, dove transitarono cavalieri e pellegrini provenienti da Gerusalemme, sono conservati affreschi del XIII secolo, un tabernacolo dello stesso periodo e la reliquia della Santa Croce.

Davanti alla chiesa, in Corso Vittorio Emanuele, si erge un altro dei monumenti simbolo di Barletta, ossia il Colosso di Eraclio: si tratta di una statua in bronzo alta quasi 5 metri, chiamata dai barlettani confidenzialmente Arè, risalente al V d.C. e dedicata con molta probabilità a Teodosio II. Proseguendo sul corso si incontra anche l’elegante Teatro Curci, dal nome del musicista barlettano: il teatro è stato costruito in stile neoclassico su modello del San Carlo di Napoli, motivo per il quale è soprannominato “il piccolo San Carlo”.

Barletta, la “Città della Disfida”

castello di barletta

Il monumento principe di Barletta è senza dubbio il Castello di epoca normanna, imponente con le sue quattro torri pentagonali a punta di diamante: in questa fortezza, dove spesso vi si rifugiarono soldati e cavalieri diretti o tornati dalla Terra Santa, lo “Stupor Mundi” Federico II emanò nel 1228, poco prima della Quarta Crociata, la famosa Dieta.

All’interno del Castello di Barletta sorge il Museo Civico con due gallerie dove sono custodite opere risalente al periodo tra il ‘400 e l’800, oltre a una collezione di armi e argenterie del XIX secolo.

Procedendo dal Castello verso il mare, si attraversa Piazza Marina con la grande Porta Marina risalente al XIII secolo (l’unico accesso cittadino sopravvissuto all’abbattimento delle mura nel 1860), fino ad arrivare in Piazza della Sfida dove svetta il monumento dedicato a quei cavalieri usciti vittoriosi nella tenzone contro i francesi. Proprio nella vicina Via Cialdini sorge la Cantina della Disfida, dove si scatenò l’offesa che scaturì nella giostra cavalleresca che ne seguì: oggi è un museo con gli ambienti dell’epoca fedelmente ricostruiti, con tanto di panche, grandi tavoli, camino e sgabelli.

La Disfida di Barletta avvenne in un periodo in cui il decaduto Regno di Napoli fu suddiviso tra francesi e spagnoli: una notte, in una taverna dell’ispanica Barletta, un gruppo di francesi accusò gli italiani di codardia. La sfida fu subito colta da questi ultimi e tra le due fazioni si tenne una giostra cavalleresca: la disfida, con tanto di lance in resta, tra tredici italiani e altrettanti francesi fu vinta dai primi, con lo stupore degli avversari che avevano tanto sottovalutato gli sfidanti da non portare con sé nemmeno la somma pattuita per l’eventuale riscatto.

Prima di lasciare Barletta non si può non visitare, all’interno del trecentesco Palazzo della Marra costruito per la famiglia Orsini, la Pinacoteca De Nittis, all’interno della quale sono racchiuse quasi duecento opere della corrente pittorica dell’impressionismo, di cui il pittore barlettano De Nittis è un esimio rappresentante.