Chi decide di organizzare una vacanza in Puglia tende a includere, tra le varie tappe, quelle località più famose e gettonate, dal Gargano al Salento fino alla Valle d’Itria, comprese ovviamente le coste, con spiagge tra le più belle d’Italia. Ci sono però luoghi meno noti ai turisti più frettolosi ma ugualmente meritevoli di essere scoperti e tra questi c’è sicuramente Crispiano: si tratta di un borgo della provincia di Taranto, da cui dista poco più di 23 km e si trova a due passi da cittadine splendide come Grottaglie e Martina Franca. Sorge a 232 m. di altezza ed è circondata da una serie di collinette, la più alta delle quali è Monte Trazzonara che sfiora i 425 m. di altezza.
Una visita a Crispiano permette di scoprire un patrimonio storico e artistico da non sottovalutare, senza dimenticare le eccellenze gastronomiche del territorio che allieteranno anche i palati più esigenti.

Crispiano: cenni storici

Il territorio dove sorge Crispiano è stato abitato sin da tempi lontanissimi e a dimostrarlo sono i resti del villaggio preistorico del VII-V a.C. nei pressi della Masseria L’Amastuola, i cui abitanti pare fossero in contatto con gli Spartani di Taranto. Lungo la Gravina Vallone ci sono invece le vestigia di un altro villaggio dell’Età del Ferro, a due passi dal quale nel 1226 nacque l’Abbazia di Santa Maria di Crispiano. Tra Crispiano e Statte poi, nel cuore di un’aspra gravina punteggiata da grotte, si possono scorgere i resti del villaggio rupestre di Triglie, con varie necropoli e due chiesette rupestri dedicate a San Giuliano e a San Michele.
I primi a popolare l’area dove sorge oggi Crispiano sono stati i Messapi, cacciati poi dagli Spartani provenienti dalla città di Taranto, a loro volta sconfitti dai Romani.
Crispiano nel ‘500 fu popolata dai Martinesi e dai Tarantini e molte furono le masserie che in questo periodo furono costruite; nell’800 poi le campagne circostanti del borgo divennero il rifugio del cosiddetto Prete Brigante, ovvero don Ciro Annichiarico.
Per capire meglio la storia e le tradizioni più antiche di Crispiano, si consiglia una visita al Museo delle Civiltà Contadine, sito all’interno della Masseria Lupoli, completamente immersa tra uliveti secolari. All’interno di questo spazio museale sono stati fedelmente ricreati ambienti rurali proprio dei primi anni del ‘900, per una full-immersion da parte del visitatore nel folclore di questo grazioso borgo del tarantino.
Passeggiando per le vie di Crispiano, si incontra Torre Cacace, un monumento funebre che sembra una torre di avvistamento, alta ben 30 m.: dalla cima si gode di una vista spettacolare che abbraccia anche il Golfo di Taranto.

Cosa vedere e dove mangiare a Crispiano

Il monumento simbolo di Crispiano è senza dubbio Torre Mininni, una dimora storica costruita alla fine dell’800: sembra a prima vista una roccaforte, ingentilita all’esterno da un elegante scalinata che porta al primo piano, la cui volta è affrescata in stile liberty con decori vegetali.
Tra gli edifici di culto di Crispiano, merita una visita la piccola Chiesa di San Francesco d’Assisi, dalla curiosa pianta ottagonale: all’interno, nelle nicchie laterali, è possibile ammirare pregevoli statue dedicate all’Addolorata, al Cuore di Gesù, a San Francesco d’Assisi e a San Rocco, senza dimenticare la statua dell’Immacolata posta sull’altare maggiore.
La Chiesa Vecchia di Santa Maria è davvero incantevole e si trova nella zona del Vallone Lizzitello: risale al XVI secolo, nonostante il suo nucleo abbia avuto origini ben più remote. Presenta uno stile ionico e romanico e, nell’oscura cripta, si possono ammirare i resti di affreschi ormai sbiaditi, tra i quali si può scorgere quello raffigurante il Cristo Pantocratore.
Da non perdere poi la Chiesa della Madonna della Neve, dedicata alla patrona di Crispiano: la facciata mostra uno stile ionico nella parte superiore e dorico nell’ordine inferiore ed è affiancata da una torre di orologio, mentre all’interno è custodito un bellissimo altare in bianco marmo di Carrara.
Presso la suggestiva Gravina Vallone si trova invece l’Abbazia di Santa Maria di Crispiano, nata su una cripta scavata nel tufo tra l’XI e il XII secolo dedicata ai Santi Crispiniano e Crispo. Oggi ospita una bella mostra permanente dedicata ai presepi artigianali, in ambienti ricchi di affreschi realizzati tra il XII e il XIII secolo, raffiguranti San Michele Arcangelo, San Nicola e la Vergine con Bambino.
Prima di lasciare Crispiano, si consiglia una sosta in uno dei tanti locali e ristoranti del borgo, tra i quali non si può non citare “La Cuccagna”, premiato da TCI come uno dei migliori ristoranti di tutta l’Italia Meridionale. Offre oggi agli ospiti la possibilità di gustare piatti rivisitati e altri tradizionali, con in più una carta dei vini davvero molto ricca. Da provare assolutamente i fegatini gnumeridde, involtini di interiora di agnello o di capra, ai quali è dedicata una folkloristica sagra nel mese di luglio.