Il borgo di Carovigno si trova tra la città di Brindisi e la bianca Ostuni, tra le Murge e il Salento, ed è situato su un’altura a 170 m. di altezza, a 6 km dalla costa adriatica. Noto per la sua lunghissima tradizione nella produzione dell’oro di Puglia, l’olio di oliva extravergine, Carovigno vanta una storia che affonda le radici all’epoca messapica. All’epoca era chiamata Carbina ( i resti di una cinta muraria sono ancora lì a ricordare quel lontano passato). Conquistata poi dai romani, il centro storico reca ancora i segni delle diverse dominazioni subite nei secoli, tra eleganti palazzi nobiliari, chiese e l’imponente Castello Dentice di Frasso.

Carovigno e il Castello Dentice di Frasso

Carovigno affascina i visitatori con il suo centro storico, dove a dominare sono gli stili tardo-medioevale e rinascimentale: è circondato, lungo tutto il suo perimetro, dalle torri Del Prete, Delli Brandi, Giranda e Del Civile, in parte a pianta circolare e altre quadrate.
Le stradine, così come le case, sono in gran parte dipinte di bianco, illuminando il borgo storico di una luce resa ancora più incandescente quando batte il caldo sole pugliese. La nota di colore è data dalle ceramiche e dai fiori che adornano i pittoreschi balconcini.
Carovigno ruota attorno al Castello Dentice di Frasso, che domina la cittadina dal suo punto più alto: poche notizie si hanno circa le sue origini, ma il suo nucleo risale all’XI secolo, all’epoca normanna dunque. Nel corso dei secoli fu occupata dalle famiglie nobiliari Del Balzo, Padula e Serra, i quali resero quella che era una fortezza militare, una residenza elegante e sontuosa. Gli interventi più incisivi furono effettuati per volere della famiglia Dentice di Frasso, i quali ordinarono la costruzione di un porticato, di un piano nobile, di un orto botanico e persino di un parco, alla stregua di quelle grandiose aree verdi che impreziosivano le più belle residenze europee.
Oggi il Castello Dentice di Frasso mostra tre torri a ogni vertice, una dalla curiosa forma di mandorla, una quadrata e l’altra cilindrica: si possono apprezzare all’interno le segrete del Castello, la Sala da Pranzo e il Salone del Camino, dove con molta probabilità si sono trattenuti Umberto II di Savoia e Guglielmo Marconi, ospiti della residenza in passato.
Dal Castello si può raggiungere la vicina Chiesa di Sant’Anna, voluta nel XVIII secolo dalla famiglia Imperiali come cappella privata.
Da vedere è anche la Chiesa Madre di Santa Maria Assunta in Cielo, nata nel ‘300 (a testimonianza di quel periodo ci sono il rosone e l’abside) e ampliata poi nel ‘500: qui sono custodite statue in legno dell’800 e un dipinto dell’Ultima Cena.

Carovigno, tra chiese e buona cucina 

Tra gli altri edifici di culto di Carovigno, spicca la seicentesca Chiesa del Carmine, ricca di affreschi del XV secolo, e il Santuario di Maria Santissima di Belvedere, situata fuori dal centro del borgo. Quest’ultimo è particolarmente suggestivo nel sistema di cunicoli e grotte sotterranee che lo caratterizza: è qui che si concentrano i festeggiamenti del Rito della Nzegna a Pasqua, con la partecipazione di sbandieratori abili, la cui tradizione a Carovigno è tra le più antiche in relazione al culto mariano.
Prima di lasciare il centro della cittadina pugliese, si consiglia di degustare la cucina tipica del luogo: ad esempio presso la Braceria Pomodoro si possono assaggiare le famose bombette pugliesi, ossia involtini di carne di capocollo conditi con formaggio, pepe e sale, cotte alla brace. Per i palati più esigenti invece, proprio nel cuore di Carovigno, si trova l’Osteria Già Sotto l’Arco: si tratta di un ristorante stellato sito all’interno di un bellissimo palazzo del ‘700, con tanto di terrazza con vista sul centro storico di Carovigno. I piatti della tradizione in questo caso sono rivisitati, senza mai perdere di vista le origini della cucina tipica pugliese, accompagnati poi da eccellenze vitinicole tra le migliori della regione.

Le spiagge

Da Carovigno si possono raggiungere la vicina costa affacciata sul mare adriatico: la marina di Carovigno si estende per ben 14 km, lungo i quali si trovano calette rocciose e spettacolari spiagge di sabbia dorata, bagnate da acque trasparenti e di mille sfumature di azzurro. La spiaggia di Torre Guaceto è certamente la più incantevole e incontaminata, facendo parte dell’omonima riserva naturale protetta: è prevalentemente sabbiosa, con dune plasmate dai venti e una rigogliosa macchia mediterranea alle spalle.
C’è poi la Spiaggia Isoletta e quella di Scoglio del Cavallo, per lo più rocciose e prive di stabilimenti balneari, proprio come la Spiaggia di Santa Sabina e la Spiaggia Mezzaluna, dove però si trovano anche tratti sabbiosi.
Chi predilige le aree attrezzate, può optare per la Spiaggia di Pantagianni, quella di Morgicchio e la Spiaggia di Specchiolla.