Un’antica leggenda racconta che l’eroe Diomede portò a Lucera il cosiddetto Palladio, quel simulacro che aveva il potere straordinario di proteggere la città: venne posto poi all’interno di un tempio dedicato ad Athena.
Al di là della leggenda, non tutti sono a conoscenza della storia e del patrimonio custodito a Lucera, la città che introduce al Tavoliere delle Puglie, estesa sul Monte Sacro, il Monte Belvedere e il Monte Albano. Circondata da vigneti, campi di grano e vasti uliveti, Lucera è una città che, attraverso i suoi tanti monumenti, narra di una storia molto antica, fatta di guerre e dominazioni di popoli e dinastie: non stupisce che oggi sia stata dichiarata Città d’Arte.

La storia di Lucera, Città d’Arte della Daunia

Molti studiosi considerano Lucera la città dei Dauni e dei Sanniti e, proprio in epoca romana, ebbe un ruolo non indifferente nelle famose guerre sannitiche: proprio nel territorio dove oggi sorge Lucera si svolse la Battaglia delle Forche Caudine, dove l’esercito romano subì una delle più cocenti sconfitte della sua storia. Roma però riuscì a riconquistare Lucera e ne fece una colonia con la propria indipendenza e autonomia: questo fu un periodo d’oro per la cittadina e molte opere architettoniche furono costruite, dalla cinta muraria all’anfiteatro costruito in età augustea tra il 27 a.C. e il 14 d.C.. I resti di questa monumentale costruzione si trovano fuori dal centro di Lucera e, quando era in piedi, poteva ospitare fino a 18.000 spettatori.

Dopo i romani arrivarono i Longobardi, i Normanni e poi gli Svevi e tutti hanno lasciato una traccia sul tessuto urbanistico di Lucera.
Il simbolo della città è la Fortezza Svevo-Angioina eretta nel XII secolo in cima al Colle Albano: nacque come palatium di Federico II, per poi tramutarsi in vero e proprio castello per volere di Carlo I d’Angiò. Quest’ultimo fece erigere anche la cinta muraria, ancora oggi ben visibile, intervallata da bastioni pentagonali, torrette quadrate, torri angolari e contrafforti.

I monumenti di Lucera

Passando al centro storico di Lucera, si può affermare che Piazza del Popolo è uno dei luoghi più eleganti della città, sulla quale si affaccia la Chiesa di S.Maria della Pietà. Dalla piazza si possono raggiungere gli antichi quartieri di Rione Cassito e Rione alle Mura, una zona dove ancora ci sono i segni della tradizione urbanistica saracena. È qui che si trova l’antica strada di Corso Garibaldi ed edifici come Palazzo Gifuni, Palazzo Lombardo e il neoclassico Palazzo Mozzagrugno, sede oggi del Municipio.
Passeggiando per Lucera si incontrano altri luoghi che trasudano storia, come il Vico Zunica che rimanda anch’esso alla passata epoca saracena.

Il cuore di Lucera è Piazza Duomo, sulla quale si affacciano edifici come il Palazzo Vescovile, il Palazzo Cavalli ma soprattutto la Cattedrale di S.Maria Assunta: la chiesa è uno dei massimi esempi di arte gotico-angioina di tutto il sud Italia. Due torri campanarie incorniciano una facciata asimmetrica, delle quali una cinquecentesca con nove campane e l’altra più piccola che ha un aspetto più mediorientale. Sculture e dipinti impreziosiscono l’interno della Cattedrale, oltre a un bellissimo organo della fine dell’800, un crocifisso in legno del ‘300 e un’icona raffigurante Santa Maria. Bello è anche l’altare maggiore, formato da una sorta di desco in pietra utilizzato effettivamente come mensa dallo Stupor Mundi, Federico II.

Raggiungendo Piazza Tribunale, si possono invece visitare il Tribunale, costruito nel XVIII secolo con pietre prelevate dalla Fortezza di Lucera e il Santuario di San Francesco Antonio Fasani, costruito dopo la cacciata dei saraceni per volere espresso di Carlo I d’Angiò. Il portale gotico, su una facciata sobria, introduce a un ambiente sovrastato da un soffitto a capriate in legno: al centro dell’abside si trova poi un’urna in bronzo che contiene le sacre reliquie di San Francesco Antonio Fasani, il santo nativo di Lucera che tanto si prodigò per aiutare gli indigenti e gli ammalati.

Tra i musei più interessanti di Lucera c’è il Mau, dedicato all’archeologia urbana: si trova all’interno del Palazzo De Nicastri-Cavalli e custodisce moltissimi reperti risalenti anche al Neolitico. A colpire saranno in particolare un bellissimo mosaico di epoca romana del I secolo, raffigurante scene marine e decori geometrici, ma soprattutto la Venere Lucerina, nota anche come Afrodite Spirituale, una scultura che è considerata una copia della ben più nota Venere di Milo.

I dintorni

Lucera può essere considerata il punto di partenza per scoprire il territorio circostante, a partire dal Parco del Gargano e dai Monti Dauni, i quali celano borghi da scoprire come Pietramontecorvino, Orsara e Troia, soprannominata “la capitale del sacro”. Quest’ultima ha origini davvero antiche, a quanto pare precedenti le Guerre Puniche, e la Concattedrale è il suo inconfondibile simbolo: grande esempio di arte romanica con decori arabeggianti, mostra sulla facciata un raro rosone a 11 raggi in stile romanico, vera meraviglia architettonica.
Leggi qui l’articolo che parla del tradizionale dolce di questo borgo, conosciuto con il nome di Passionata.