Il vasto “Parco Naturale Regionale Costa Otranto Santa Maria di Leuca e bosco di Tricase” rientra tra le aree naturali, riserve e parchi, istituiti per tutelare e valorizzare il patrimonio naturalistico, storico e artistico del Salento. Grande circa 3227 ettari, comprende sia tratti costieri con tanto di grotte carsiche che territori più interni, caratterizzati da uliveti centenari, muretti a secco, masserie fortificate, boschetti e fiordi, senza contare i 12 borghi tutelati dall’ente parco. A essere preservati però sono anche alcune specie floristiche rare, tra le quali il garofanino salentino, la Veccia Giacomini, l’alisso e il Fiordaliso di Leuca, visibili a tutti coloro che decidono di organizzare escursioni nel parco, a piedi, in bicicletta o magari a cavallo.

La bellezza del Parco, tra borghi costieri e grotte carsiche

Otranto

Otranto è una delle più belle cittadine del Salento e si trova proprio nel “Parco Naturale Regionale Costa Otranto Santa Maria di Leuca e bosco di Tricase“: si affaccia sul Mare Adriatico, con il suo centro storico cinto da mura e il Castello Aragonese, dove pagine di storia si sono scritte e molte leggende ancora oggi lo ammantano. La Cattedrale di S.Maria Annunziata è uno scrigno di tesori e ricordi, custodendo un mosaico pavimentale grandissimo raffigurante l’Albero della Vita e i resti ossei dei martiri che morirono nell’eccidio perpetrato dai turchi a danno dei cristiani nel 1480.
Esplorando i dintorni di Otranto, si scoprono luoghi incantevoli come la Baia dei Turchi e Porto Badisco, nelle cui vicinanze si trova la Grotta dei Cervi, complesso rupestre ricco di pitture risalenti al neolitico. Nell’entroterra, a poca distanza da Otranto, ecco che la Cava di Bauxite porta il visitatore con la mente al Grand Canyon, con il laghetto smeraldino circondato da rocce rosseggiante e la macchia mediterranea verdeggiante.

Santa Cesarea Terme e Castro

Poco più a sud di Otranto c’è Santa Cesarea Terme con le sue sorgenti di acqua sulfurea che sgorgano in tre grotte, alimentando stabilimenti termali molto frequentati. Si arriva poi a Castro, il luogo dove approdò Enea ormai fuggiasco dopo la distruzione di Troia: oltre al pittoresco porticciolo del borgo, vale la pena visitare Castro Superiore, dove sorgono il Castello di epoca angioina, la Cattedrale dell’Annunziata risalente al 1171 e il Museo Archeologico Antonio Lazzari (qui sono conservati alcuni reperti rinvenuti dove sorgeva l’antico tempio di Minerva).
Da Castro è d’obbligo un tour alla scoperta della sue grotte più belle, tra le quali spicca la Zinzulusa, al cui interno si snodano ampi ambienti ricchi di stalagmiti e stalattiti dalle forme curiose, alcune delle quali ricordano i vestiti stesi al sole (in salentino zinzuli). Altrettanto belle sono poi la Grotta Azzurra, dentro la quale il mare raggiunge magiche tonalità di blu, la Grotta degli Innamorati e la Grotta Palombara, il cui ingresso raggiunge i 35 m. di altezza.

Canali scenografici e alberi leggendari nel Parco Naturale Regionale Costa Otranto Santa Maria di Leuca e bosco di Tricase

Il Canale del Ciolo

Un’altra caratteristica del “Parco Naturale Regionale Costa Otranto Santa Maria di Leuca e bosco di Tricase” è la presenza di non pochi canali o fiordi che, in virtù della lenta ma costante opera erosiva del mare, si sono formati lungo la costa salentina. Tra questi non si può non ricordare il Canale del Ciolo, il più spettacolare e scenografico di tutti. Si trova a Gagliano e presenta una piccola spiaggetta di ciottoli letteralmente incastonata tra altissime pareti rocciose, dove trovano riparo le gazze ladre (in salentino questo uccello è chiamato ciolo). Per raggiungere l’arenile si possono scendere gli scalini che partono dall’imponente ponte che sovrasta il canale, alto ben 30 m. e spesso preso d’assalto in estate dai tuffatori più coraggiosi.
Dal Canale del Ciolo parte una delle più belle escursioni che si possono organizzare nel “Parco Naturale Regionale Costa Otranto Santa Maria di Leuca e bosco di Tricase“: si tratta del Sentiero delle Cipolliane, che arriva fino al porto vecchio di Marina di Novaglie. Il percorso si snoda sul fianco della costa a picco sul mare, tra pajare, muretti a secco e macchia mediterranea: si incontrano le Grotte Cipolliane, dentro le quali sono stati ritrovati reperti risalenti al Terziario e persino fossili marini, a dimostrazione che questo territorio, migliaia di secoli fa, era sommerso dal mare.

Marittima e Tricase

Seppure più piccola, merita di essere visitata anche Cala dell’Acquaviva a Diso, piccola frazione di Marina di Marittima: anche in questo caso la baia appare come un piccolo canale, intimo e romantico, avvolto dalla vegetazione e raggiungibile solo attraversando il Canale del Bosco, che si insinua nella fitta e profumata macchia mediterranea.
C’è poi Lu Riu, un suggestivo canale a Marina Serra, spettacolare e misteriosa, visto che su questo fiordo aleggia la leggenda secondo la quale a scavarlo è stato il diavolo in persona.
Tra i gioielli più preziosi del parco, situato proprio nell’entroterra, c’è Tricase, borgo situato proprio nel Capo di Leuca: è qui che resiste ancora la Quercia Vallonea, un esemplare di ben 700 anni di vita, il cui tronco supera i 4 m. di diametro e le cui fronde coprono una superficie di 700 mq.. Si narra che proprio qui, sotto la chioma di questa quercia, si sia rifugiato Federico II, assieme ai suoi soldati, per ripararsi da un violento temporale.