Sant’Agata di Puglia è un piccolo borgo dalla struttura medievale della provincia di Foggia. Il nome deriva dalla circostanza che proprio in questo luogo sono posizionate le reliquie della Santa, patrona del paese.

Sant’Agata di Puglia è conosciuta anche con l’appellativo la loggia delle Puglie per la sua straordinaria posizione panoramica. Situata sui monti del subappennino Dauno, al confine tra Puglia, Basilicata e Campania, dalle sue alture è infatti possibile ammirare un panorama mozzafiato che dal Tavoliere conduce fino all’Irpinia e al Vulture.

Simbolo di questo piccolo comune pugliese è senza dubbio il Castello Imperiale, situato in una posizione dominante su Sant’Agata di Puglia tanto da dare ancora oggi l’impressione di controllare e vigilare il suo territorio.

Storia del Castello Imperiale

La storia del Castello Imperiale è abbastanza travagliata in quanto si intreccia con quella di Sant’Agata di Puglia e delle sue dominazioni.

La roccaforte fu edificata durante la dominazione dei Longobardi e Bizantini su un luogo in cui sorgeva un tempio romano denominato Artemisium. Venne sin da subito considerato un rifugio molto importante ed efficace in termini difensivi, grazie alla sua posizione privilegiata e strategica.

Nell’XI secolo passò sotto il dominio dei Normanni e, successivamente, della casata di Svevia. Il Castello di Sant’Agata di Puglia è infatti considerato uno dei luoghi che testimoniano la permanenza di Federico II di Svevia in questo territorio. L’imperatore amava molto la fortezza tanto da considerarla una delle sue residenze preferite.

In seguito il castello passò nelle mani degli Angioini e degli Aragonesi per poi appartenere, grazie ad Alfonso V d’Aragona, alla famiglia degli Orsini; questi furono i primi ad apportare le prime modifiche alla struttura per renderla una residenza abitativa.

Nel XVI secolo gli Orsini vendettero la fortezza ai Loffredo i quali continuarono le modifiche al castello, rendendolo sempre di più un luogo in cui abitare. Nel XIX secolo venne infine abbandonato fino agli anni 2000; ossia fino a quando venne acquistato dal Comune, diventando così un bene pubblico.

Struttura del Castello Imperiale di Sant’Agata

Le numerose dominazioni che si sono susseguite nei vari secoli hanno fatto sì che la struttura attuale del castello non sia quella originaria; Longobardi, Bizantini, Normanni, Angioini e Aragonesi hanno tutti apportato piccoli o grandi modifiche alla fortezza, lasciando il segno del loro passaggio.

Le mura esterne sono caratterizzate da una serie di conci squadrati, mentre ai lati della facciata sono ancora evidenti le due torri medievali; successivamente unite all’intero corpo del castello per poter ricavare altri ambienti. Un tempo era anche circondato da mura di cinta con torri di ronda, di cui però oggi non ne è rimasta alcuna traccia.

La pianta del Castello è a forma rettangolare e all’interno è presente anche una piccola cappella. Esistono anche delle stanze sotterranee da cui un tempo si accedeva ad alcuni passaggi segreti.

Il castello di Sant’Agata ai giorni nostri

Il Castello, da fortezza difensiva, venne pian piano trasformato in residenza abitativa.

Dopo un periodo di abbandono totale, nel 2000 la struttura venne acquisita dal Comune. Da allora vennero effettuate diverse ristrutturazioni; le più significative sono quelle del 2004 e del 2018, attraverso le quali vennero restaurate in particolare la Cappella e le mura esterne.

Oggi il Castello di Sant’Agata di Puglia è visitabile solo la domenica sia la mattina (dalle ore 10:30 alle ore 13:00) sia il pomeriggio (dalle ore 17:00 alle ore 20:30).

La struttura, infine, fa anche parte del progetto Giornate FAI, attraverso il quale vengono valorizzati molti monumenti del nostro patrimonio storico ed artistico.