Tra i comuni di Carovigno e San Vito dei Normanni si estende la riserva naturale Torre Guaceto, le cui spiagge sono state insignite di ben tre prestigiose Bandiere Blu, l’ultima solo nel 2020. Quest’area protetta è anche un Sito d’Importanza Comunitaria, grazie ai numerosi esemplari di flora e fauna locali, alla sua conformazione naturalistica ed alla sua storia archeologica, anche degli ambienti sommersi; un microcosmo che è possibile visitare, sia in solitaria che in gruppo, rispettando le regole dell’ecosostenibilità.

Cosa fare a Torre Guaceto: i tour per gli appassionati di storia

Per visitare l’area, l’ideale è prenotare un giro turistico con il Consorzio che si occupa della sua protezione. Le escursioni guidate non consentono solo di conoscere la storia del luogo, ma anche di fruire adeguatamente delle sue bellezze naturali. Prima tra tutte la Torre Aragonese, affacciata sul mare, oggi sede di un allestimento espositivo che permette di conoscere le abitudini di chi viveva nella zona nel II secolo a.C.; tra anfore ed altri prodotti in terracotta, è anche presente una ricostruzione, a grandezza naturale, di un veliero d’Epoca Romana. Il tour archeologico è frutto di una campagna di scavi iniziata nel 2019 e tuttora in corso, che ha portato alla luce una necropoli dell’Età del Bronzo presso la spiaggia delle Conchiglie, dove, in estate, è possibile fare il bagno; mentre presso gli Scogli di Apani sono stati ritrovati i resti di una civiltà preistorica, oggi, in parte, sommersa. Tra i manufatti rinvenuti anche i resti di un faro.

Torre Guaceto, bellezze naturali ed attività sportive

Ma nelle zone dell’oasi è possibile fare trekking e lunghe passeggiate, anche in bicicletta, nonché snorkeling e pesca sportiva (se professionisti e residenti). Per scoprire le aree adibite, l’ideale è recarsi al centro visite Al Gawsit, termine di origine araba che significa “luogo dell’acqua dolce” e che il geografo Edrisi, a cui si deve la scoperta di questo porticciolo commerciale rimasto attivo per tutto il Cinquecento, utilizzò per ribattezzarlo, nel lontano 1164.
Il territorio di Torre Guaceto è, infatti, suddiviso in più ambienti: quelli che si sviluppano a monte sono per lo più di tipo agricolo, caratterizzati da filari di uliveti secolari, alternati dai tipici muretti a secco in pietra locale, terreni rossi incolti ed alcune case coloniche, mentre al di qua della superstrada si trovano l’area delle dune e la zona paludosa, che si trasforma, nel suo viaggio verso la costa, in macchia mediterranea fittissima. È qui che, a 5 metri sul livello del mare, si trova la sua torre simbolo, insieme ad un’area occupata dai canneti, habitat di falco di palude, rondini ed aironi e, per questo, luogo di elezione di chi pratica birdwatching ma anche degli amanti della natura in genere, dato che è possibile avvistare volpi, conigli selvatici, lepri, istrici e cinghiali.
La zona che si estende a Sud è composta da un litorale basso e roccioso, che si alterna alla vegetazione per creare le calette di Punta Penna Grossa, e dalla spiaggia di Torre Guaceto, dove rilassarsi sulla sabbia fine o prenotare, in estate, un’indimenticabile immersione nella zona A, quella riservata ai ricercatori, per nuotare a pelo d’acqua tra le spugne, i pesci, i crostacei e le testuggini. L’area B, invece, è quella dedicata allo sport: corsi di vela, catamarano e windsurf, pensati anche per giovanissimi e principianti.

Gli eventi culinari

L’area marina protetta di Torre Guaceto è soggetta ad interventi di pesca sostenibile, che possono essere effettuati solo una volta l’anno dai professionisti locali. Durante gli altri mesi, il presidio Slow Food Puglia organizza eventi per esperti ed appassionati, come laboratori di pesca e degustazioni. Nel progetto di protezione rientra anche “l’oro del parco”, ovvero l’olio degli ulivi millenari presenti a monte, nonché tutti i prodotti degli allevatori, caseificatori ed agricoltori della zona, come il pomodoro Fiaschetto, dal sapore acidulo-salmastro e presente, oggi, in più di 100mila esemplari. Una cultivar antica che stava per scomparire e che, in nome della biodiversità, viene coltivata solo a Torre Guaceto secondo il metodo biologico, per essere utilizzato al naturale o sotto forma di salsa. Pesci, carni, formaggi ed ortaggi a km 0 possono essere acquistati e gustati nelle pizzerie, osterie e nei ristoranti che si estendono da Carovigno ad Ostuni, oppure online.

Come arrivare a Torre Guaceto

Questa oasi verde è aperta tutto l’anno ed è accessibile anche a bambini e scuole, grazie ai numerosi laboratori di scienze naturali e di archeologia, proposti a costi abbordabili.
Torre Guaceto si trova a soli 20 chilometri sia dall’Aeroporto di Brindisi che dalla stazione dei treni ed include sia servizi di mobilità sostenibile, (ovvero le bici a noleggio per il bike trekking), che uno spazio per gli scambi intermodali, rappresentati da una navetta privata, attiva tutti i giorni in estate, nella zona delle spiagge. Ma è possibile raggiungerla anche in macchina, perché l’area, composta da circa 1.200 ettari di terraferma, è attrezzata con un parcheggio per auto e moto, che si estende oltre la statale SS379 (Uscita Serranova per Punta Penna Grossa o Uscita Apani per l’area Sud).