La Sibilla e la Rachele sono due dolci appartenenti dalla tradizione culinaria salentina e risultano particolarmente apprezzati dai turisti che ogni anno si recano in Puglia.
Questi vengono servisti soprattutto come dessert a fine pasto durante le festività natalizie e pasquali, ma rappresentano anche un modo per ricordare i tempi andati. Inoltre, queste prelibatezze si possono assaporare in diverse località del Salento e in altrettanti luoghi tra i quali rientrano le pasticcerie, i ristoranti o i bar. Dunque, entrambi i dolci potranno essere accompagnati da un buon caffè o, in alternativa, da una calda tazza di tè. In più, stiamo parlando di pietanze molto gustose e qualitativamente eccellenti. Di conseguenza, rappresenteranno anche una validissima scelta per chiunque voglia assaporare i prodotti tipici di questi territori.

La storia della Sibilla

Secondo la mitologia, la Sibilla rappresentava una figura in possesso di proprietà divinatorie non trascurabili. Dunque, stiamo parlando di un’origine davvero antichissima e risalente alle civiltà etrusche e ai miti greci. Stando alla leggenda, la Sibilla abitava una grotta posizionata in un’area oscura e ricca di mistero. Quest’ultima era dotata di cinque differenti portali da cui provenivano misteriose voci in grado di dare una predizione del futuro. Chiunque cercasse una risposta a qualche domanda avrebbe dovuto raggiungere la grotta e scegliere una delle cinque porte. Una volta all’interno non sarebbe stato necessario far altro che ascoltare attentamente le voci e procedere con l’interpretazione dei messaggi ricevuti.
Grazie alle capacità predittive, la Sibilla diventò una figura temuta e, al contempo, molto rispettata. Infatti, si credeva che ogni sua profezia fosse infallibile e che potesse aiutare le genti ad affrontare nel modo migliore il futuro. Chiaramente, con il trascorrere dei secoli, quest’ultima diventò una vera propria figura mitologia ispiratrice di molte personalità artistiche, di scrittori e poeti.

La Sibilla: il dolce tradizionale salentino

La Sibilla è senza ombra di dubbio un dolce caratteristico decisamente speciale. Infatti nasce in un piccolissimo centro abitato situato nella provincia a sud di Lecce, Zollino. Dunque, ci troviamo nella Grecìa Salentina, nella quale ancora ai giorni nostri si parla una lingua greca e dove le tradizioni locali sono vissute appieno e mantenute molto vive.
La Sibilla si presenta come un dolcetto dalle forme per lo più tondeggianti che cela al suo interno una squisita crema di mandorle. Diversamente, la sua superficie visibile è formata da un involucro di cioccolato rigorosamente fondente. Il suo gusto richiama quello di un altro dolce tipico del Salento, il fruttone. Tuttavia, il prodotto culinario finito rimane assolutamente unico e inimitabile. Infatti, nonostante l’indiscussa bontà, la Sibilla funge da vero e proprio simbolo di una tradizione tramandata attraverso il susseguirsi delle generazioni pugliesi. Ciò è dato dal fatto che, un tempo, dinnanzi a una sibilla venivano raccontate storie antichissime della Grecìa Salentina, ma anche leggende con protagonisti spiriti, fantasmi e altre divinità epiche.
Stiamo parlando di un prodotto culinario unico, strettamente legato a un universo di tradizioni che affondano le radici nel passato e caratterizzate da sapori davvero autentici.

La storia della Rachele

La leggenda riporta che una pecora nera, una volta separatasi dal suo gregge, giunse all’interno di una grotta, quella della Sacra Famiglia, composta dunque da Gesù, Giuseppe e Maria. L’animale disperso era dunque alla ricerca di un riparo.
Alla vista di Gesù la pecora si avvicinò, accovacciandosi vicino a lui e offrendogli così tutto il suo calore. Lo stesso Gesù, comprendendo la spiacevole situazione, si procurò una manciata di neve fresca che porse come cibo all’animaletto smarrito. Quest’ultimo, in preda alla fame, si avventò sulla neve che si rivelò subito deliziosa.
Al giorno d’oggi, la Rachele rappresenta proprio quel boccone assaporato dalla pecora direttamente dalle mani di Gesù.

La Rachele: una storica prelibatezza del Salento

La Rachele è un tipico e squisito dolcetto di pasta di mandorle al pistacchio. La sua invenzione è attribuita al pasticcere pugliese Tommaso Greco. Stiamo parlando di una mini torta farcita con una prelibata crema a base di mandorle, caffè e nocciole che, successivamente viene glassata con del cioccolato bianco.
La peculiarità della Rachele è principalmente legata alla sua indubbia versatilità, che la rende adatta sia alla fine dei pasti al posto del classico dessert, sia come semplice merenda mattutina o pomeridiana.
Inoltre, la sua preparazione è semplicissima e richiede una manciata di ingredienti, ovvero:

  • pasta di mandorle
  • latte
  • burro
  • farina di pistacchio
  • zucchero
  • nocciole
  • cioccolato bianco
  • mandorle
  • caffè solubile.

Prima di procedere alla farcitura, la base di questo dolcetto andrà cotta in forno. Dopodiché, verrà coperta con una crema ottenuta dalla miscelazione di zucchero, burro, nocciole, mandorle e caffè solubile. Per finire, proprio questa crema verrà glassata interamente con il succitato cioccolato bianco prima di andarla a decorare con un’ottima granella di pistacchio.