Mai sentito parlare di tette della monaca? Sì, è roba che si mangia!

Se c’è una cosa di cui ogni abitante dello stivale va fiero al limite della tracotanza è proprio la cucina della propria regione. L’Italia e i suoi abitanti si esprimono anche attraverso l’arte di mescere cibi e sapori e per questo sono famosi in tutto il mondo. Ogni angolo di terra offre le sue tradizioni, i suoi racconti attraverso ricette che ne narrano una storia. Ovunque si vada è possibile gustare il passato di questa terra meravigliosa anche attraverso il palato. Ogni regione, ogni città o piccolo borgo ha da offrire la sua favola culinaria.

La Puglia di favole e leggende ne ha tantissime, raccontate anche con colori, profumi e sapori tipici del mediterraneo. Tantissime le ricette/racconto che offre questa terra. Qui vi raccontiamo di un dolce il cui nome, al limite del blasfemo, nella sua semplicità e dalla forma tondeggiante, soddisfa ogni tipo di palato. Tipico di Altamura, questo dolce si può definire un bozzolo di morbido e soffice pan di spagna arricchito di crema chantilly. Ma scopriamo qualcosa di più.

Tette della monaca: origine del nome

Chiamati anche Sise o Sospiri (e qui converrete sulla particolarità di un nome così evocativo) per via della loro forma, pare proprio che debbano il nome a un passante che vista una monaca preparare dei dolci di pan di spagna usciti con una forma “particolare” in punta lì definì “minne de le suor”.

Un’altra leggenda vuole che questi dolci nacquero per omaggiare Sant’Agata privata di un seno per aver ceduto al corteggiamento del proconsole romano Quinziano.

Ovunque risieda l’origine di questa ricetta una cosa rimane invariata nel tempo: vanno preparate a mano. Vediamo come procedere.

Ingredienti

Pochi e tutto sommato facilmente reperibili. Per l’impasto:

  • 200 g di farina mix Africano (questa è la parte forse più complicata),
  • 50 g di zucchero a velo,
  • 4 uova.

Per la crema:

  • 4 uova,
  • 40 g di farina 00,
  • 100 g di zucchero, 400 ml di latte,
  • 1 cucchiaio di essenza di vaniglia.

Procedimento

  1. Preparare la crema sbattendo le uova con lo zucchero e successivamente aggiungere farina, latte e vaniglia.
  2. Portare ad ebollizione il composto stando ben attenti ad evitare grumi ed una volta creata una crema densa lasciare raffreddare.
  3. Trasferire il composto in una pirofila creando una forma appuntita al centro.
  4. Cuocere per circa 20 minuti a 180°C.
  5. Una volta raffreddate guarnirle con crema chantilly.

Come preparare la crema per le tette della monaca

  1. Sbattere in una ciotola uova, zucchero e farina.
  2. A parte bollire il latte e aggiungere il composto mescolando energicamente.
  3. Togliere la crema dal fuoco e farla raffreddare.

Tempo di preparazione

Vi ci vorrà circa un’ora se siete principianti. Poi, una volta imparato a destreggiarvi tra gli ingredienti, anche 20 minuti.

Tette della monaca: le varianti

Svariate sono le varianti giacché nel tempo cuochi famosi e massaie pugliesi hanno inventato alternative dettate a volte dal gusto altre dalla necessità.

La variante con il cioccolato prevede l’aggiunta di quest’ultimo sia nella crema chantilly sia nella glassa per la copertura del dolce. Per i celiaci basterà sostituire la farina 00 con il preparato senza glutine che si trova ormai abitualmente in qualsiasi negozio di alimentari ben fornito.

Una ricetta gustosissima dalla Puglia

Dove sta il segreto per la riuscita perfetta della ricetta? Nei tempi di cottura? Nella temperatura del forno? Forse semplicemente nel farle con amore. E se proprio non vi riuscisse allora potreste sempre andare alla Caffetteria del Viale ad Altamura che compenserà egregiamente ogni fallito tentativo di realizzare questo dolce.

Una gita ad Altamura vale sempre e comunque la pena per le sue bellezze soprattutto se “condite” con un dolce tipico del luogo.