Chi visita il Salento per la prima volta resta incantato dalla bellezza delle sue spiagge, dal mare cristallino e dall’arte barocca che domina borghi e città. Ma chi conosce davvero questa terra sa che c’è un altro elemento che ne esalta l’anima festosa e popolare: le luminarie.

Architetture di luce, vere e proprie scenografie sospese nell’aria, le luminarie salentine sono molto più di semplici decorazioni. Sono simboli di una cultura profonda, radicata, tramandata nei secoli attraverso le feste patronali, le sagre di paese, le ricorrenze religiose. E sono diventate oggi un orgoglio artistico e identitario, esportato dal cuore della Puglia fino agli angoli più lontani del mondo.

Origini antiche e arte senza tempo

Le prime luminarie fanno la loro comparsa già nel Cinquecento, quando per celebrare eventi religiosi e civili venivano realizzate imponenti strutture in legno, ispirate a disegni di grandi artisti come Michelangelo, Bernini e Pietro da Cortona. All’epoca, le luci erano semplici fiammelle alimentate da olio o carburo, ma l’effetto scenografico era già potente.

Nel Salento, la tradizione arriva grazie alla contaminazione tra cultura barocca e spirito popolare: artisti locali e maestri artigiani, come il celebre Giuseppe Zimbalo (autore della Basilica di Santa Croce a Lecce), contribuirono a trasformare le parature in vere e proprie “cattedrali effimere”. Realizzate in legno d’abete, le strutture venivano decorate, dipinte e successivamente illuminate per accogliere processioni, bande musicali e folle in festa.

L’introduzione dell’energia elettrica nei primi decenni del ‘900 diede un impulso decisivo: le lampadine sostituirono le fiamme, moltiplicando effetti visivi, colori e possibilità scenografiche.

Le luminarie salentine oggi: arte esportata nel mondo

Oggi il Salento è riconosciuto come una delle patrie mondiali dell’arte luminosa. Le parature moderne fondono innovazione e tradizione, con giochi di luce programmati, strutture dinamiche e perfino sincronizzazioni musicali.

Dietro ogni installazione c’è il lavoro meticoloso di intere famiglie di artigiani e designer. Aziende come Mariano Light e De Cagna hanno portato questa forma d’arte oltre i confini italiani, partecipando a eventi internazionali in Belgio, Giappone, Emirati Arabi, Stati Uniti. Eppure, il cuore pulsante di tutto resta in Puglia.

Come accade per le masserie recuperate o per la pizzica riportata sulle piazze, anche le luminarie hanno vissuto un periodo di oblio tra fine Ottocento e inizio Novecento, per poi tornare protagoniste grazie alla riscoperta delle tradizioni popolari negli anni ’30.

Scorrano: la Capitale Mondiale delle Luminarie

A soli 30 km da Lecce, Scorrano è il fulcro di questa tradizione. Ogni anno, in occasione della festa patronale di Santa Domenica (dal 5 al 10 luglio), il paese si trasforma in un teatro di luce a cielo aperto. Si tratta di uno degli eventi più spettacolari dell’estate pugliese: decine di migliaia di visitatori accorrono per assistere a ciò che è conosciuto come le Notti delle Luci.

Durante la festa, le luminarie prendono vita ogni sera con una cerimonia di accensione accompagnata da musica e coreografie visive: un vero e proprio show che unisce tradizione e tecnologia. Le strutture raggiungono anche i 40 metri di altezza, raffigurando castelli, torri, basiliche, gallerie e motivi sempre nuovi.

Secondo la leggenda, la devozione per Santa Domenica risale al 1600, quando la santa apparve in sogno a un’anziana del paese promettendo la fine della peste in cambio dell’accensione di un lumicino per ogni casa. Da allora, Scorrano ha mantenuto viva la tradizione, diventando un simbolo della luce che unisce fede, arte e comunità.

Un patrimonio da vivere, tutto l’anno

Anche se le luminarie sono storicamente legate ai mesi estivi, oggi è possibile ammirarle in occasioni diverse: dal Natale alle celebrazioni primaverili, fino agli allestimenti turistico-culturali in borghi e città.

Ogni festa patronale salentina che si rispetti – da Maglie a Galatina, da Nardò a Gallipoli – ha le sue parature: archi colorati, gallerie di luce, cassarmoniche e installazioni artistiche che trasformano le vie in percorsi magici. Accanto a esse, i classici della festa: il profumo dei pasticciotti, la musica delle bande, le giostre, i fuochi d’artificio e quel senso di comunità che solo il Sud sa regalare.

Luminarie nel Salento: Dove la luce diventa cultura

Visitare il Salento durante una festa popolare significa immergersi in un mondo fatto di emozione collettiva, estetica barocca e memoria condivisa. Le luminarie non sono solo bellezza visiva: sono un modo di raccontare la storia di un popolo, di celebrare la fede, ma anche di valorizzare il lavoro e la creatività di chi le costruisce con pazienza e maestria.

Che si tratti della monumentalità di Scorrano o delle intime feste di paese, ogni paratura è un’opera unica, fragile e potente, luminosa e simbolica.

E se il Salento è terra di luce, le sue luminarie sono il cuore pulsante di quella luce.