Se arrivi a Orsara di Puglia in una mattina limpida, ti accoglierà un silenzio piacevole, rotto solo dal rumore delle persiane che si aprono e dall’aroma del pane che esce dai forni. Questo borgo del Subappennino Dauno, in provincia di Foggia, non è grande, ma ha un carattere deciso. Si trova a quasi settecento metri d’altitudine, tra colline boscose e valli che profumano di timo e di terra umida.
Cosa tratteremo
Orsara di Puglia: Un borgo antico, tra fede e tradizione
Orsara di Puglia ha origini antiche e un passato legato ai pellegrinaggi. Il suo nome, secondo alcuni, deriva da Ursaria, per via dei boschi che un tempo erano popolati da orsi. Altri lo collegano alla devozione per San Michele Arcangelo, protettore di queste zone.
La Grotta di San Michele, poco fuori dal centro, è il luogo che meglio racconta questa storia. Scavata nella roccia, conserva un’atmosfera raccolta e suggestiva. L’aria è fresca e umida, le pareti portano segni di antiche preghiere. Entrarci significa fare un piccolo passo indietro nel tempo: immaginare i monaci, le luci delle fiaccole, i canti lenti che riempivano la cavità.
Accanto si trova la Chiesa dell’Annunziata, con la sua facciata semplice e gli affreschi che raccontano episodi sacri. Sono luoghi in cui la spiritualità non è ostentata, ma si percepisce nel silenzio e nella cura.
Sotto il borgo, invece, in un intreccio di grotte e cunicoli, si nasconde una parte meno conosciuta: gli antichi cellari rupestri, scavati nella pietra per conservare vino, olio e cereali. Alcuni si possono ancora visitare, e in estate vengono aperti durante eventi e degustazioni.
Un centro storico che si scopre camminando
Il cuore del paese è un intreccio di vicoli in pietra. Le case si stringono le une alle altre, con archi, scale e piccoli cortili che si aprono all’improvviso. Ogni tanto, dietro una porta socchiusa, senti il rumore delle stoviglie o l’odore del sugo che cuoce.
La Chiesa Madre di San Nicola di Bari domina la parte alta del borgo. L’interno, sobrio ma elegante, conserva tele e arredi di valore. Dalla piazza, lo sguardo si allunga fino alle colline, che cambiano colore con le stagioni: verde intenso in primavera, dorato d’estate, ruggine in autunno.
Passeggiando ti capiterà di vedere la Torre Guevara, residuo di un’antica fortificazione. Oggi è circondata da case, ma conserva ancora il suo fascino severo. Più che un monumento, sembra un frammento di memoria rimasto lì, a ricordare quanto Orsara sia stata parte della storia nobile di queste terre.
La vita quotidiana e la cucina
Uno dei modi migliori per capire Orsara è sedersi a tavola. La cucina qui è semplice, fatta di ingredienti locali e gesti antichi. Il pane di Orsara, cotto nei forni a legna, è una piccola istituzione. La crosta scura, il profumo deciso e la mollica compatta raccontano il legame con la terra.
Tra i piatti tipici troverai orecchiette con cime di rapa, zuppe di legumi, verdure di stagione e formaggi dal gusto deciso.
Se capiti in paese il 1° novembre, non perdere la Notte dei Fucacoste e Cocce Priatorje. Le strade si illuminano di fuochi e zucche intagliate, le famiglie preparano piatti tradizionali e il paese intero si trasforma in uno spettacolo di luci e profumi. È una festa antica, che unisce memoria e comunità.
La natura intorno a Orsara di Puglia
Intorno al paese la natura è protagonista. Se ami camminare, puoi seguire i sentieri che portano verso il bosco di Monte Sant’Angelo o verso la zona di Piana della Cerasa, dove si aprono panorami vasti e silenziosi. In autunno i boschi profumano di funghi e castagne, e spesso si incontrano raccoglitori con i cestini pieni.
Durante l’estate, i campi si colorano d’oro, e non è raro incrociare greggi che si spostano lungo i tratturi, le antiche vie della transumanza che collegavano la Daunia con il Molise e l’Abruzzo.
Dalla parte alta del paese, in località Fonte di Troccola, si gode una delle viste più belle: le colline sembrano onde e, nelle giornate limpide, si scorge persino la sagoma lontana del Gargano.
Dai punti più alti del borgo, nelle giornate limpide, si scorge il Tavoliere, e oltre ancora la linea sottile del Gargano. Se ti piace fotografare, il tramonto è il momento migliore: la luce scivola lenta tra le case e tutto si tinge di arancio.
Orsara di Puglia non ha bisogno di grandi gesti per farsi amare. Ti resta addosso nei suoni, nei profumi, nelle voci che si incrociano nelle strade. È un paese che ti insegna a rallentare, a guardare con attenzione le piccole cose.
Quando te ne vai, ti accorgi che non hai scattato tante foto: eri troppo impegnato a viverlo. E forse è proprio questo il modo migliore per ricordarlo.