Se ti dicessi che nel cuore di Bari esiste un luogo dove puoi camminare tra palme, orchidee e piante mediterranee senza uscire dalla città, ci crederesti? È l’Orto Botanico di Bari, uno spazio che appartiene all’università ma che sorprende chiunque ci entri.
Non è il classico parco urbano: è un giardino scientifico, un museo vivente, ma anche un angolo dove puoi rallentare e osservare la natura con occhi diversi.
Cosa tratteremo
Un po’ di storia
La nascita dell’Orto Botanico non è stata semplice. Già nell’Ottocento ci furono tentativi di crearne uno, ma solo a metà del Novecento si concretizzò l’idea.
Era il 1955 quando la facoltà di Scienze ricevette un terreno con una villa: quello fu il primo nucleo del giardino. Negli anni Sessanta l’area si ampliò e divenne un vero e proprio laboratorio all’aperto. Oggi l’Orto si estende per circa un ettaro e mezzo e ospita collezioni che raccontano sia la flora pugliese sia specie provenienti da altre parti del mondo.
Orto Botanico di Bari: Una passeggiata che sorprende
Appena varchi l’ingresso, il brusio della città resta fuori. Ti ritrovi a camminare lungo viali alberati, con aiuole curate e settori tematici che cambiano a ogni svolta. Puoi passare da un angolo dedicato alle querce e alle piante mediterranee, con profumi di erbe aromatiche che ricordano le campagne pugliesi, fino a collezioni di succulente e cactus che sembrano trasportarti in un paesaggio desertico.
La parte che colpisce di più molti visitatori è la serra: un ambiente controllato dove crescono piante tropicalie subtropicali. Qui le palme e le orchidee convivono con altre specie che, all’aperto, non sopravvivrebbero. È come fare un viaggio in un altro continente senza muoverti dalla città.
Oltre la bellezza: l’erbario e la ricerca
L’Orto Botanico non è solo scenografia. Dietro alle collezioni c’è un lavoro enorme di conservazione. L’erbario custodisce migliaia di campioni essiccati raccolti negli anni: un archivio silenzioso che documenta la flora locale e non solo.
Accanto, la banca del germoplasma conserva i semi di specie autoctone pugliesi, alcune delle quali minacciate di estinzione. È un lavoro che non vedi a occhio nudo durante la visita, ma che fa dell’Orto un luogo importante per la scienza e per la tutela della biodiversità.
Come organizzare la visita all’Orto Botanico di Bari
L’Orto Botanico si trova nel campus universitario, in via Orabona. L’ingresso è gratuito e di solito l’apertura è nei giorni feriali al mattino. Non serve prenotare per passeggiare liberamente, ma se vuoi approfondire puoi partecipare a visite guidate o laboratori che vengono organizzati periodicamente.
Ti consiglio di prenderti almeno un paio d’ore: non è un giardino enorme, ma se lo visiti con calma ti accorgerai di dettagli che altrimenti sfuggirebbero. Leggere le targhette delle specie, osservare la forma insolita di certe piante o fermarti davanti a una fioritura improvvisa rende l’esperienza più completa.
Perché vale la pena andarci
Molti visitatori raccontano di essere entrati per curiosità e di essere usciti con una sensazione di sorpresa. L’Orto non ha le dimensioni imponenti di altri giardini italiani, ma compensa con la sua identità particolare. È piccolo, raccolto e concentrato, e per questo riesce a comunicare tanto in poco tempo.
In più, offre un contatto diretto con la biodiversità pugliese, un patrimonio che spesso non viene valorizzato come meriterebbe. Qui puoi osservare specie locali che raccontano la storia naturale della regione e, nello stesso tempo, lasciarti stupire da piante esotiche che sembrano arrivate da mondi lontani.
Visitare l’Orto Botanico di Bari significa regalarti una pausa diversa. Non è solo un giardino: è un luogo dove convivono scienza, cultura e natura. Entrando, piante, storie, progetti di conservazione e la possibilità di guardare da vicino un patrimonio che appartiene a tutti.
Se ti trovi a Bari, anche solo per un giorno, inserirlo nel tuo itinerario è una scelta che arricchisce la visita. È un’esperienza semplice, gratuita e autentica, che ti permette di conoscere un volto meno noto della città. In fondo, basta un’ora di cammino tra i suoi viali per renderti conto che, anche nel cuore di un campus universitario, può esistere un piccolo universo verde capace di stupire.